Che poi non sarebbe la recensione di un ritardato (fino a prova contraria)...E' solo che arriva un pò in ritardo tutto qui, gli imprevedibili impegni dati dalla disoccupazione non sono da sottovalutare.
Dunque, visto ovviamente nel classico 2D per preservare il bulbo oculare, questo Iron Man 3 può essere definito nel seguente modo: l'enciclopedia di come realizzare un film d'azione su un super eroe.
E non era affatto facile tirare fuori un filmone del genere, soprattutto dopo un primo capitolo eccezionale ed un secondo in tono minore (anche se a me era piaciuto molto, anche il capello unto di Mickey Rourke).
Finalmente dopo una vagonata di esplosioni (non che qui manchino, anzi) la sceneggiatura si preoccupa di dare uno spessore ai personaggi, a tutti i personaggi.
Troviamo quindi un Tony Stark più umano, tormentato dalle visioni degli accadimenti di New York che lo tengono sveglio a costruire un'armatura dietro l'altra e gli provocano preoccupanti attacchi di panico. Solo nella sua armatura si sente al sicuro. L'unione quasi simbiotica tra l'uomo e la macchina lo sta portando a perdere di vista se stesso e sta logorando il suo rapporto con Pepper, anche lei finalmente dotata di una personalità.
C'è poi il forte rapporto con War Machine e lo stravolgimento (esilarante) del personaggio del Mandarino, di cui vi risparmio pericolosi spoiler, e l'altro super-cattivo che è cattivo sul serio anche senza pappagallo sulla spalla.
La bellissima Mark 38 "Igor" che purtroppo si vede soltanto per pochi secondi.
Esaltazione oltre il livello di guardia.
Ciò che però colpisce, a parte le scene d'azione al cardiopalma e qualche obbrobrio nel montaggio (che ha strappato più di una risata a me e alla mia diletta) è lo spessore morale e politico del film.
Se infatti i primi due capitoli non si preoccupavano granchè di invischiarsi in pericolosi meandri pseudo-intellettuali, questo Iron Man 3 affronta il tema della manipolazione genetica, del complotto interno, dell'amore, dell'amicizia e dell'inganno politico in maniera abbastanza matura e credibile, stando bene attento però a sdrammatizzare il tutto con la solita, irresistibile ironia di fondo.
Entrando nel tecnico, la regia di Shane Black è profondamente diversa da quella di Jon Favreau. Black segue i protagonisti da vicino e nelle scene d'azione risulta molto più risoluto e dettagliato del collega mangia lumache, senza mai venir meno alla spettacolarità. La quantità e la qualità degli effetti speciali è cresciuta in maniera esponenziale così come la violenza (mai visti così tanti morti "buoni" in un film sui super eroi).
E come dicevamo prima c'è questa sceneggiatura scritta da Dio che tiene intelligentemente le fila degli avvenimenti senza risultare confusionaria (ed il rischio era forte) o contorta e dando al contempo il giusto spazio ai personaggi e ai rapporti che li legano.
Il Mandarino Ben Kingsley, nuovo testimonial della Ray Ban
Non parliamo poi della carrellata di armature che ci spariamo nel finale perchè sarebbe troppo crudele rovinarvi una delle scene di combattimento meglio costruite degli ultimi anni.
Iron Man 3 insomma è un film perfetto, nella sua categoria. Un'inizio del secondo giro, senza passare dal via, dei super eroi Marvel da applausi. Sbagliatissimo pensare che sia il film più cupo e serioso della trilogia. Semmai è il capitolo più bello ed appassionante della trilogia, quello si.
In poche parole: l'esempio di come andrebbe concepito, sviluppato e girato un film d'azione.
P.S. Non perdete tempo in sala per guardarvi la scena dopo i titoli di coda. Piuttosto guardatevi i credits, quelli sono fantastici.
P.P.S. Robert Downey Jr. è Dio ma in qualsiasi altro ruolo non risulterà mai più credibile.
Me ne hanno parlato tutti male e non sono andato a vederlo ma adesso mi hai rimesso curiosità .-)
RispondiEliminaSe non altro lo vedrò per verificare il PPS, eh eh..
Chi ne parla male si aspettava solo un festival di fuochi d'artificio. Vai al cinema e goditi due ore di grande cinema ;)
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