mercoledì 14 maggio 2014

Top 5 Action Man Hasbro: Molto più che un soldato palestrato


Erano i primi anni '90 quando i miei desideri natalizi si spostarono dalle mitiche action figure Hasbro degli eroi WWF e delle Tartarughe Ninja a un pupazzone di dimensioni molto più generose (non pensate male come al solito) e con tutta una serie di accessori e costumini fantastici. Un trasformista dell'azione con la faccia da tesserato del PD un po' scoglionato. Action Man si faceva chiamare. Inizialmente prodotto dall'inglese Palitoy ed ispirato ai ben più famosi G.I. Joe amerregani. Palitoy che ti fa però? Dice "Oh ma mica solo voi c'avete i soldati fighi, mo ne facciamo uno pure noi". Così trasformano il ragazzone in un soldato dell'esercito britannico. Ed erano queste mondezze qui sotto, prodotte dal '66 all'84:

Da sinistra: un mafioso russo, Napoleone che fa segno a quello davanti che ce l'ha piccolo, TinTin, il Capitano Haddock di Tin Tin e un inserviente dell'aeroporto sotto pagato.

Non era proprio arte loro, diciamolo. Fortunatamente mamma Hasbro si compra il marchio nel '93 e ci dice: "I pupazzoni si fanno così, osservate in religioso silenzio". Da lì in poi: LA LUCE. Action Man (un nome suo non ce l'ha mai avuto il povero Cristo) sveste quegli abitini pezzenti e quelle barbe da ubriacone, comincia a indossare una serie di costumi e accessori uno più badass dell'altro e delle pettinature sempre più alla Javier Zanetti. C'è di strano che la compagnia decide di eliminare qualsiasi riferimento militare trasformando Action Man in un semplice "avventuriero" intento a sventare continuamente i piani del malefico Dottor X, tanto non aveva niente di meglio da fare.
Qui sotto trovate la personale Top 5 del sottoscritto, tutti passati sotto l'albero di Natale di casa Pulp e quelli con cui, in linea di massima, giocheresti ancora oggi, a 26 anni. 

N.5: Action Man Commando Requin Swimmer (con occhialini aggratise)



Il commando swimmer aveva una spettacolare peculiarità. Oltre agli occhialini da nuoto GRATIS, come recita la confezione, di quelli che la guarnizione in gomma ti si conficcava direttamente nelle retine, e le pinne mozzate diagonalmente, il pupazzo, tramite un meccanismo a molla mulinava le braccia e batteva le gambe, rimanendo a galla nell'acqua e nuotando per davvero. Ora, l'intento della Hasbro era ovviamente quello di far si che il fortunato regazzino possessore dell'action figure, si bullasse coi suoi compagnucci del mare, mostrando il suo eroe mentre nuota imperterrito. La dannatissima paura che un onda lo portasse via per sempre però (paura che hai provato in prima persona) faceva si che l'uso più comune di questo fantastico modello fosse il seguente:
Vabbene così, non ti allontanare ammamma!

N.4: Action Man V.R. Eroe Virtuale


Lo scopo di questo modello non l'ho mai capito fino in fondo, c'era questo aggeggio in cui si potevano vedere frame di pellicola con scene di combattimento rigorosamente "a cazzo di cane" e senza nessun attinenza. Comunque, la tutina reticolata era veramente fantastica, così come il casco super-tecnologico (Ubisoft arrivò solo molti anni dopo coi suoi Ghost Recon) e il cannone a mano spara cottonfioc. Ovviamente di quei missili, che partivano dal cannone a 300 all'ora, ne erano rimasti a malapena due subito dopo aver provato i primi lanci. 

N.3: Action Man missione Samurai

Arriviamo al podio. Purtroppo niente foto con il blister originale, Google immagini ha detto che era troppo tamarro anche quello. Whateva', questo era uno dei modelli più belli ed accessoriati. Tolta la splendida tuta alla dragonball con tanto di parabrcci e parastinchi e con una fibia che manco i neri malavitosi di Harlem, il nostro pupazzò era dotato di: katana seghettata tenuta ovviamente dal lato sbagliato, due diverse varianti a metà tra i nunchaku e il kusari-gama (ad uno le lame sembravano fette di melone, nell'altro dei Ferrero Rocher) ed una maschera da schermitore. Altissimi livelli anche se Hasbro sfornò altri due interessanti modelli da combattimento, un Ninja e un Boxer e ovviamente avevo anche quelli, un colpo al cuore non poterli inserire nella top 5:

Il casco rosso ed il cappuccio blu, una volta infilati sembravano incollati col mastice.


N.2: Action Man squadra anticrimine con cane lupo


Con un nome che sembra uscito da un film degli anni '70 con Tomas Millian, l'Action Man con cane lupo era uno dei modelli più meravigliosamente accessoriati in assoluto: binoclo, mitra, manette, coltello, pistola berretto, giubotto antiproiettile, mangenello e soprattutto un pastore tedesco incazzatissimo con gli occhi rosso sangue non dissimile dal commissario Rex. Il cane c'aveva anche un pulsantino per farlo abbaiare e ringhiare, a sua discrezione. Paletta e sacchetto non erano inclusi. Il bello è che il cane era fatto talmente bene che dopo un po' volevi giocare solo con lui e lasciavi il povero Action Man a dirigere il traffico dello micromachine e degli sbullonati. Qualche anno dopo, nelle nuove linee Hasbro, uscì anche un pezzentissimo revival:
Dai che facciamo tardi al concerto dei Club Dogo!

Questo scempio qui. Il cane è rimasto identico, il padrone è diventato rachitico, c'ha manco la metà dell'equipaggiamento originale e i pantaloni a vita bassa larghissimi da rapper di periferia. YO BITCH!

Comunque sia non è stato l'unico caso in cui il buon Action ha seviziato qualche povero animale per le sue egoistiche missioni:

In questo modello, ad esempio, ha ammaestrano un GRIZZLY, riuscendo perfino a imbragargli sul groppone un lanciarazzi. Action Man aveva le palle cubiche.

In questa diapositiva invece Action Man in un abilissimo travestimento da Coccodrillo: nessun sospetterà mai di un coccodrillo con dei motori al posto delle zampe posteriori ed il simbolo di Action Man sulla capoccia.

N.1: Action Man Battle Force


Direte: "vabbè dopo tutta quella roba il primo in classifica è il soldatino?" Si. Perchè il Battle Force, a tua memoria, è stato il primo Action Man a sbarcare in Italia e soprattutto il primo che ti hanno comprato. Un soldato con tuta mimetica ed M4, con coltellaccio, pistola e medaglietta in metallo in grado di farti vivere fantastiche avventure e soprattutto di fondere Rambo e Commando, due tra i tuoi eroi del cinematogrfò di guerra più rappresentativi degli anni '90, insieme al tenente Frank Drebin di Una pallottola spuntata. Ricordi ancora che nei momenti di esaltazione più concitati, in cui gli facevi far fuori mezzo esercito di robottoni, Biker Mice e Street Sharks, gli toglievi la giacca e a petto nudo gli facevi urlare forte: "NON E' FINITO NIENTE!" Così, pure se non c'entrava niente. Sono ricordi che nulla cancellerà mai dalla tua mente. Neva'.

lunedì 12 maggio 2014

A volte ri-ri-tornano: gitarella con soggiorno al Grand Budapest. Per cominciare...

Ora non più cicci!

Ok si, ho avuto un'altra crisi/blocco dello scrittore/intimidazione nello spogliatoio da parte di Luciano Moggi. E allora? Capitano quei periodi della vita in cui sei troppo impegnato per mandare avanti un blog, tra l'altro poco seguito e troppo simile a quello di Alessandro Apresa/Doc Manhattan (come ti ha contestato una volta un tizio). Magari, avete visto quanta gente lo segue, sottoscritto compreso, a Doc Manhattan? (ok adesso non andate sul suo blog subito però, finite questo articolo almeno).

Però che ci volete fare? Mi piace scrivere e quindi continuerete a beccarvi un altro po' di boiate a random nei prossimi mesi, fino alla prossima crisi o almeno alla prossima gomitata di Chiellini non vista dall'arbitro (#CampioniD'Italia, #33sul campo, #CodiceEtico).

Whateva'...Di che parliamo oggi? Di argomenti ne ho tanti ma eviterei un Listone Giordani come la scorsa volta quindi tocca decidere. Mano ai pulsanton...No vabbè faccio io dai.

Vorrei parlare del lotto di pupazzi WWF della Hasbro ma sorprendentemente sto picchio di Doc Manhattan ne ha comprato uno più grosso e più bello praticamente nello stesso periodo e ci ha tirato giù un post coi controcoglioni quindi niente. (pure se ho creato una bella pagina ufficiale per scambiarci o venderci i pupazzini come le figurine, tel chi: https://www.facebook.com/compravenditahasbro?ref=hl

Dell'ennesima ladrata di quegli esseri immondi anche a campionato (ci vuole coraggio a chiamarlo così) è inutile pure parlarne. #ConatiDiVomito

Delle 2-3 serie che ho cominciato a seguire nessuna mi ha preso particolarmente, tranne Gomorra, ci cui trovate un bello spiegone qui: http://35mm.it/gomorra-la-serie-il-ritorno-di-sollima/

Di videogiochi non ne hai provato uno da mesi a parte la combo di DLC di Bioshock Infinite, anche qui vi beccato un link perchè di certo non ne riparlo: http://console-tribe.com/dlc/525/bioshock-infinite-burial-sea/

Del fatto che forse a settembre vai a vivere con la tua amata? No che poi mi gioco il pubblico femminile del blog (semmai ce ne fosse).

Che rimane?

C'abbiamo il cinematografò, è partita la festa del cinema dove tutti gli spettacoli (tutti tutti, a tutti gli orari, in tutti i cinema anche i peggiori di Caracas) si possono gustare al 3 euri, 5 euri per il malefico finto-3D.

Giusto l'altro ieri sono andato a vedere Grand Budapest Hotel e....E parliamo di quello che per il resto c'è tempo.

Genny possiamo partire?

"Ma che me ne fott'a me?"

Grazie Genny!

Grand Budapest Hotel di Wes Anderson: ACCHIAPP'A'CHILL!



Non ho mai apprezza particolarmente il cinema di Wes Anderson, questo gaysssimo ragazzone di Huston dai gusti così frufru che da anni e anni divide la critica di tutto il mondo. Di fatto a memoria ricordo di aver visto soltanto Moonrise Kingdom (carino ma niente di più), nebulosa l'immagine dei Tenembaum e di aver smesso di vedere praticamente subito Fantastic Mr.Fox perchè ormai i film in stop-motion fanno cagare da parecchio, tranne Frankenweenie di Tim Burton.

Dunque sto Grand Budapest è un lussuosissimo albergo della Repubblica dello stato fittizio di Zubrowka dove lavorano un perfettissimo concierge di nome Gustave ed il suo "lobby boy" Zero Moustafa. Ma come veniamo a conoscenza della loro storia che si svolge a metà degli anni '30? Attraverso uno scrittore, che ce la racconta dopo averla appresa dallo stesso Zero, incontrato in quello stesso albergo negli anni 70. Ma questo scrittore? E' lo scrittore di un libro in possesso di una bambina che si presenta davanti alla sua tomba per rendergli omaggio, negli anni 80. Ok detta così è un gran casino però fidatevi che il gioco di scatole cinesi si ferma all'inizio e riprende alla fine e quindi si evita l'effetto "Oh ma che cazzo è successo?" alla Inception.

Comunque sia c'è il consierge che nella sua innata perfezione e pignoleria ha il vizietto di rimorchiarsi delle vecchiastre novantenni, portarsele a letto non solo perchè una volta schiattate probabilmente gli avranno intestato qualcosa. Ma perchè gli piace proprio.Una di queste gli lascia in eredità un quadro preziosissimo, che la famiglia della babbiona ovviamente vuole tenersi stresso. Gustav così lo ruba, aiutato da Zero e comincia la più grande partita di acchiapparella della storia, la dove chi viene preso non deve rincorrere...

"Ah, le patatine di una volta...Non ne fanno più così"

Quello che io penso dei film di Wes Anderson, soprattutto di quelli ho visto (e anche degli altri stando a pareri esterni) è che nessuno si avvicini mai ad essere un capolavoro. Questo regista ha una visione molto particolare del Cinema. Per lui è come se, ogni volta, si dovesse mettere in scena una recita scolastica. Ci sono tante piccole parti insieme a quelle principali ma non sono piccole parti per piccoli attori. Sono piccole parti e basta, che nell'economia della recita non potrebbero mancare. Sennò, aò, s'affloscia tutto.
Il ritmo di Grand Budapest Hotel è diverso da ogni altro film di Wes Anderson. Dal minuetto di passa al charleston e allora quelle due ore di film volano. Tra un meraviglioso Ralph Fiennes, un cattivissimo Willem Dafoe, e in sequenza Bill Murray, Owen Wilson, Adrien Brody, Tilda Swinton, Harvey Keitel, Jude Law e Edward Norton, giusto per citare i nomi più altisonanti di questo cast fuori di testa, ci si diverte, si ride, ci si emoziona e si sta pure in tensione e pian piano ci si rende conto che questo è un gran film. 

Non un capolavoro nè di sceneggiatura (per quanto simpatica ed intelligente) nè di regia (che il buon Wes è ancora a quei 3-4 movimenti di camera e non schioda, "je piace proprio") (ma di fotografia si) però fa quello che dovrebbe fare il cinema, che prima di tutto è una messa in scena: far divertire lo spettatore, intrattenerlo, permettergli, in quel paio di ore, di dimenticarsi le preoccupazioni che lo aspettano fuori da quella sala. Questo ormai lo sanno fare pochi registi al mondo.Proprio come portare una recita scolastica al cinema senza che nessuno se ne accorga....E farla piacere a tutti. Tranne a chi di cinema non capisce un Antonio Conte.

"La tua crudeltà è veramente AGGHIAGGIANDE"