lunedì 12 maggio 2014

A volte ri-ri-tornano: gitarella con soggiorno al Grand Budapest. Per cominciare...

Ora non più cicci!

Ok si, ho avuto un'altra crisi/blocco dello scrittore/intimidazione nello spogliatoio da parte di Luciano Moggi. E allora? Capitano quei periodi della vita in cui sei troppo impegnato per mandare avanti un blog, tra l'altro poco seguito e troppo simile a quello di Alessandro Apresa/Doc Manhattan (come ti ha contestato una volta un tizio). Magari, avete visto quanta gente lo segue, sottoscritto compreso, a Doc Manhattan? (ok adesso non andate sul suo blog subito però, finite questo articolo almeno).

Però che ci volete fare? Mi piace scrivere e quindi continuerete a beccarvi un altro po' di boiate a random nei prossimi mesi, fino alla prossima crisi o almeno alla prossima gomitata di Chiellini non vista dall'arbitro (#CampioniD'Italia, #33sul campo, #CodiceEtico).

Whateva'...Di che parliamo oggi? Di argomenti ne ho tanti ma eviterei un Listone Giordani come la scorsa volta quindi tocca decidere. Mano ai pulsanton...No vabbè faccio io dai.

Vorrei parlare del lotto di pupazzi WWF della Hasbro ma sorprendentemente sto picchio di Doc Manhattan ne ha comprato uno più grosso e più bello praticamente nello stesso periodo e ci ha tirato giù un post coi controcoglioni quindi niente. (pure se ho creato una bella pagina ufficiale per scambiarci o venderci i pupazzini come le figurine, tel chi: https://www.facebook.com/compravenditahasbro?ref=hl

Dell'ennesima ladrata di quegli esseri immondi anche a campionato (ci vuole coraggio a chiamarlo così) è inutile pure parlarne. #ConatiDiVomito

Delle 2-3 serie che ho cominciato a seguire nessuna mi ha preso particolarmente, tranne Gomorra, ci cui trovate un bello spiegone qui: http://35mm.it/gomorra-la-serie-il-ritorno-di-sollima/

Di videogiochi non ne hai provato uno da mesi a parte la combo di DLC di Bioshock Infinite, anche qui vi beccato un link perchè di certo non ne riparlo: http://console-tribe.com/dlc/525/bioshock-infinite-burial-sea/

Del fatto che forse a settembre vai a vivere con la tua amata? No che poi mi gioco il pubblico femminile del blog (semmai ce ne fosse).

Che rimane?

C'abbiamo il cinematografò, è partita la festa del cinema dove tutti gli spettacoli (tutti tutti, a tutti gli orari, in tutti i cinema anche i peggiori di Caracas) si possono gustare al 3 euri, 5 euri per il malefico finto-3D.

Giusto l'altro ieri sono andato a vedere Grand Budapest Hotel e....E parliamo di quello che per il resto c'è tempo.

Genny possiamo partire?

"Ma che me ne fott'a me?"

Grazie Genny!

Grand Budapest Hotel di Wes Anderson: ACCHIAPP'A'CHILL!



Non ho mai apprezza particolarmente il cinema di Wes Anderson, questo gaysssimo ragazzone di Huston dai gusti così frufru che da anni e anni divide la critica di tutto il mondo. Di fatto a memoria ricordo di aver visto soltanto Moonrise Kingdom (carino ma niente di più), nebulosa l'immagine dei Tenembaum e di aver smesso di vedere praticamente subito Fantastic Mr.Fox perchè ormai i film in stop-motion fanno cagare da parecchio, tranne Frankenweenie di Tim Burton.

Dunque sto Grand Budapest è un lussuosissimo albergo della Repubblica dello stato fittizio di Zubrowka dove lavorano un perfettissimo concierge di nome Gustave ed il suo "lobby boy" Zero Moustafa. Ma come veniamo a conoscenza della loro storia che si svolge a metà degli anni '30? Attraverso uno scrittore, che ce la racconta dopo averla appresa dallo stesso Zero, incontrato in quello stesso albergo negli anni 70. Ma questo scrittore? E' lo scrittore di un libro in possesso di una bambina che si presenta davanti alla sua tomba per rendergli omaggio, negli anni 80. Ok detta così è un gran casino però fidatevi che il gioco di scatole cinesi si ferma all'inizio e riprende alla fine e quindi si evita l'effetto "Oh ma che cazzo è successo?" alla Inception.

Comunque sia c'è il consierge che nella sua innata perfezione e pignoleria ha il vizietto di rimorchiarsi delle vecchiastre novantenni, portarsele a letto non solo perchè una volta schiattate probabilmente gli avranno intestato qualcosa. Ma perchè gli piace proprio.Una di queste gli lascia in eredità un quadro preziosissimo, che la famiglia della babbiona ovviamente vuole tenersi stresso. Gustav così lo ruba, aiutato da Zero e comincia la più grande partita di acchiapparella della storia, la dove chi viene preso non deve rincorrere...

"Ah, le patatine di una volta...Non ne fanno più così"

Quello che io penso dei film di Wes Anderson, soprattutto di quelli ho visto (e anche degli altri stando a pareri esterni) è che nessuno si avvicini mai ad essere un capolavoro. Questo regista ha una visione molto particolare del Cinema. Per lui è come se, ogni volta, si dovesse mettere in scena una recita scolastica. Ci sono tante piccole parti insieme a quelle principali ma non sono piccole parti per piccoli attori. Sono piccole parti e basta, che nell'economia della recita non potrebbero mancare. Sennò, aò, s'affloscia tutto.
Il ritmo di Grand Budapest Hotel è diverso da ogni altro film di Wes Anderson. Dal minuetto di passa al charleston e allora quelle due ore di film volano. Tra un meraviglioso Ralph Fiennes, un cattivissimo Willem Dafoe, e in sequenza Bill Murray, Owen Wilson, Adrien Brody, Tilda Swinton, Harvey Keitel, Jude Law e Edward Norton, giusto per citare i nomi più altisonanti di questo cast fuori di testa, ci si diverte, si ride, ci si emoziona e si sta pure in tensione e pian piano ci si rende conto che questo è un gran film. 

Non un capolavoro nè di sceneggiatura (per quanto simpatica ed intelligente) nè di regia (che il buon Wes è ancora a quei 3-4 movimenti di camera e non schioda, "je piace proprio") (ma di fotografia si) però fa quello che dovrebbe fare il cinema, che prima di tutto è una messa in scena: far divertire lo spettatore, intrattenerlo, permettergli, in quel paio di ore, di dimenticarsi le preoccupazioni che lo aspettano fuori da quella sala. Questo ormai lo sanno fare pochi registi al mondo.Proprio come portare una recita scolastica al cinema senza che nessuno se ne accorga....E farla piacere a tutti. Tranne a chi di cinema non capisce un Antonio Conte.

"La tua crudeltà è veramente AGGHIAGGIANDE"

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