Quando sei un appassionato di spaghetti western alla fine ti incuriosiscono anche tutti quei film che gli rendono omaggio, come Sukiyaki Western Django, che buttato lì, dentro un cestone dell' Expert insieme ai vari Twilight, mi faceva un pò pena. Quindi, con appena 10 euri, me lo sono portato a casa.
Il regista è quel Takashi Mike che in patria è considerato un pò un guru, dispensatore di filmetti violentissimi e pieni di gente che salta e tira calci in bocca a chiunque. Evidentemente Quentin Tarantino ne deve essere un grande estimatore (che a lui i film dimmerda orientali piacciono e pure parecchio) visto che in Sukiyaki Western Django si presta a fare la divertente prefazione del film, che sembra più una scena teatrale che cinematografica, con tanto di fondali di carta pesta.
No, sul serio.
E comunque tutta la pellicola è un continuo loop di citazioni dei mostri sacri del genere. A partire dalla trama che vede questo pistolero misterioso arrivare in un villaggio del Nevada (che non si sa perchè è stato colonizzato dai giapponesi) dilaniato dalla guerra fra due clan rivali: i rossi Heike ed i bianchi Genji, che sembrano in tutto e per tutto i Rojo e i Baxter di Per un pugno di dollari di Sergio Leone, che era stato ispirato a sua volta da La sfida del Samurai di Akira Kurosawa.
E ci sta la bara che contiene la gatling come nell'originale Django di Corbucci, la Smith & Wesson col calcio per fucile di Lee Van Cliff in Per qualche dollaro in più e un sacco di altri rimandi al western di casa nostra.
E poi? E poi basta, c'è qualche poveraccio che crepa in maniera esilarante e una trama incasinatissima che si regge in piedi con lo sputo e che a un certo punto si fa fatica a seguire per quanto si trascina stancamente verso il finale. Finale che propone un tutti contro tutti davvero divertente, va detto.
Per il resto c'è la regia di Mike che propone sicuramente delle soluzioni originali e visivamente d'impatto, una fotografia d'eccezione ed il fatto che tutto il film non si prende molto sul serio, anche perchè non ne avrebbe proprio diritto, con tutti quei personaggi che sembrano usciti fuori da un cartone animato di Super 3 e quei dialoghi che li avrebbe scritti meglio uno sceneggiatore di Cento Vetrine.
Insomma se siete dei cultori dello Spaghetti Western, questo visionario omaggio di Takashi Mike ai miti del nostro cinema non potrà che piacervi o almeno divertirvi, anche perchè vi farà capire che i giapponesi a recitare non sono proprio capaci...
Quello che invece io non ho capito è il perchè nel finale comincia a nevicare da un momento all'altro e nell'arco di un paio di minuti tutto il set è imbiancato come la mattina di Natale.
Dannato clima del Nevada!
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